Nei
secoli XI-XII dopo Cristo sorse la citta’ di Kobrin che
apparteneva alla Russia di Kiev. Secondo la leggenda, la citta’
fu fondata da un discendente del principe Isiaslav di Kiev, sul
luogo di un insediamento dei pescatori allo sbocco del fiume
Kobrinka in un altro fiume, di nome Mukhavez. Per la prima volta
la citta’ venne ricordata nella cronaca Ipatievskaia nell’anno
1287, quando queste terre facevano parte del principato di
Vladimiro-Volynsk. All’inizio del Quattrocento la citta’
divenne centro dell’omonimo principato, dopo di che vi
regnavano i nobili rappresentanti polacchi e lituani.
Nel 1589 la citta’ ottenne il diritto di Magdeburgo ed il proprio stemma. Dalla seconda meta’ del Seicento fino all’inizio del Settecento Kobrin venne distrutta dalle guerre, si spopolo’ a cause di epidemie ed incendi. Da quei tempi comincio’ la decadenza della citta’ che nel 1766 venne privata di autogestione e del proprio governo. Nel 1795, dopo i quattro secoli di indipendenza, entro’ a far parte dell’ImperoRusso. L’eminente condottiero russo dell’ultimo Settecento Aleksandr Suvorov, vincitore di molte battaglie militari, ricevette “le chiavi della citta’ di Kobrin” con il diritto di passarle ai propri discendenti. Suvorov soggiorno’ qui nel 1797 e nel 1800. Nello stesso palazzo, nel 1946, fu fondato il museo militare che porta il nome del grande maresciallo. L’esposizione comprende le armi e il corredo militare del Settecento, molti oggetti legati alla vita e alle attivita’ del grande personaggio della storia russa. Nei sobborghi della citta’ c’e’ anche un grande parco che porta il nome di Aleksandr Suvorov con dei tigli piantati in qeull’epoca, ed un laghetto vicino al quale preferiva riposarsi.
Durante
la Guerra Patriottica del 1812, il 15 luglio vicino a Kobrin ebbe
luogo una grande battaglia contro le truppe francesi.
Cento anni dopo, nel 1912, per ricordare quell’avvenimento
vi fu eretto un monumento. Piu’ tardi a Kobrin fu di stanza il
reggimento degli ussari dov’era sotto le armi il giovane
Aleksandr Griboiedov (1795-1829), uno dei piu’ eccellenti
scrittori russi del primo trentennio dell’800, autore della
brillante commedia “Che disgrazia l’ingegno!”, diplomatico,
intellettuale, ucciso dalla folla dei fanatici a Teheran.
Nel
1846 fu completata la costruzione della strada Mosca – Varsavia
che passo’ per Kobrin. All’inizio degli anni ’80 per la zona
settentrionale della citta’ passo’ anche la ferrovia.
Nel
1863 in Bielorussia scoppio’ l’insurrezione popolare con a
capo un rivoluzionario democratico Kastus’ (Costantino)
Kalinovski. Nello stesso anno un nobile proprietario terriero
della regione, Romuald Traugautt, divenne capo dell’insurrezione
polacco-bielorussa che fu sconfitta dall’esercito zarista, e il
suo ispiratore fu condannato a morte.
La notizia della domenica di sangue, cioe’ della
fucilazione dei manifestanti a S.Pietroburgo il 9 gennaio 1905 (un
evento tragico che in pratica diede l’inizio alla prima
rivoluzione russa), arrivo’ anche da queste parti, un luogo
assai remoto dalle due capitali dell’Impero. Alcuni noti
rivoluzionari dell’epoca rimasero per certi periodi di tempo
nella zona di Polessie (cosi’ si chiama una ampia regione al
confine tra Bielorussia e Ucraina, molto particolare dal punto di
vista geografico, etnografico, linguistico). Arrivo’ qui anche
una spedizione militare del generale Orlov, alla ricerca dello
“spirito” rivoluzionario. Ci furono aresti, persecuzioni,
divieto completo dei movimenti di operai e contadini.
Il
18 marzo 1921 a Riga fu firmato il trattato secondo il quale la
parte occidentale della Bielorussia e dell’Ucraina andavano a
far parte della Polonia. A Brest, Pinsk, Baranovichi, Kobrin la
maggior parte delle aziende erano molto arretrate e rovinate
dalla prima guerra mondiale. Con un povero strumentario
artigianale riuscivano ad andare avanti soltanto le piccole
botteghe, i mulini, alcuni panifici e fabbriche che producevano
birra locale.
La
“parentesi polacca” quando la popolazione imparo’ la lingua,
si avvicino’ ad un altra cultura (la quale, tra l’altro, non era
del tutto estranea ai bielorussi, visto che i due popoli da
secoli avevano avuto diversi periodi di convivenza pacifica e a
volte fraterna), ad un altro tipo di gestione economica, tutto
cio’ fini’ nell’autunno del 1939 quando l’Armata Rossa
occupo’ questi territori e una parte dell’attuale Polonia,
furono fondate le strutture di tipo sovietico, ripristinate le
attivita’del partito comunista sospese nel 1938. Il 12 novembre
dello stesso anno la Bielorussia Occidentale (e, ovviamente, la
citta’ di Kobrin) divenne territorio della Repubblica Sovietica
Bielorussa.
Secondo
il proprio livello economico, Kobrin allora veniva considerata
una delle citta’ piu’ arretrate del Governatorato di Polessie.
Vi era un’azienda per la lavorazione di legname con 76 operai,
tre mattonifici dispersi nei dintorni della citta’ che
producevano all’anno da 30 a 40 mila mattoni fatti a mano.
La
citta’ fu occupata dalle truppe naziste nei primi giorni dopo l’invasione
tedesca del 1941, e rimase sotto l’occupazione fino all’estate
inoltrata del ’44. La ripresa fu lenta, pero’ nascevano nuove
fabbriche, il lavoro manuale veniva sostituito dai macchinari.
Attualmente
a Kobrin sono attive una fabbrica tessile, una dell’abbigliamento,
10 aziende di costruzioni, vi sono 9 scuole medie superiori, una
scuola delle arti. Frequenti sono le manifestazioni culturali. La
citta’ mantiene rapporti culturali e sociali con alcune
localita’ tedesche e svizzere.
© Belpaese2000, Olga Grinzevich / a cura di S.Loguich. Last update 3.7.2002