Bielorussia - Storia - Francysk Skorina

Piotr Krauchanka

 

“Per aspera ad astra”

L'IMPRESA DI SKARINA

I Bielorussi, come tutti i popoli del mondo, hanno i propri figli illustri. Quando fisicamente se ne vanno nell'eternitа, spiritualmente rimangono con noi, con la loro essenza, con l'esempio della loro vita, con la sua previsione geniale uniscono il vivo legame delle generazioni, l'eternitа e l'immortalitа dello spirio nazionale e l'immortalitа del popolo. In questo sta l'essenza della vita. Loro sono capi e guide spirituali della nazione, il suo onore e la sua coscienza, la gioia, la speranza e il suo dolore inconsolabile. Finchй sulla Terra esisterа la vita, il cuore di ogni bielorusso sarа riscaldalo da un sole eterno il cui nome и FRANZISK SKARINA.

Chi fu e che cosa ha fatto per rimanere per sempre nella memoria della gente?

Oggi noi parliamo con onore dell'impresa di Skarina e con tristezza della sua tragedia.

E' davvero impossibile capire e credere che tutto che era stato fatto da lui sia creato da un uomo solo. Dobbiamo ringraziare il Destino che nel Medioevo non legarono questo fatto con l'influenza del diavolo e con l'ossessione sovrumana.

Perт questa fu davvero un'impresa in nome della nazione, la prima impresa sul cammino seminato di spine verso il Rinascimento nazionale e allo stesso tempo il primo esempio del messianismo. Egli venne dal suo popolo sfinito perchй ce ne era bisogno. Era venuta l'ora per lui, era venuto il tempo del suo popolo.

Fu un'impresa perchй lui diede al popolo la Parola stampata, la Parola in lingua madre, Parola cara per ognuno di noi. E come non ricordare a questo proposito "la Bibbia": "Prima fu il Verbo!"? La sua traduzione della Sacra scrittura in bielorusso fu la prima tra i popoli slavi orientali e la seconda dopo quella ceca tra gli slavi mondiali. Nella volta celeste della nostra storia nazionale brilla in oro la data del 6 agosto 1517, quando a Praga Skarina stampт il primo libro in lingua bielorussa antica "Libro dei Salmi" e nel giro di meno di due anni pubblicт 22 libri della Sacra scrittura.

Il frontespizio della "Bibbia" di Skorina (1519)

Il ritratto di Skarina nella "Bibbia"

Fu un'impresa perchй gettт i fondamenti del nostro umanesimo e della nostra tolleranza, del nostro rispetto verso gli altri, sempre piщ grande verso gli altri che per noi stessi. E proprio nell'epoca in cui la fede si trasformava in fanatismo, nella sua contraddizione distruttiva, e i tetri baleni degli incendi di autodafй mettevano paura ai deboli di spirito e di corpo.

Fu un'impresa perchй come in una fiaba incantevole, con due o tre libri lui aprм le porte e dalle tenebre portт la gente alla luce, ci fece entrare nella famiglia europea dei popoli, nel Tempio della cultura umana del nostro continente, dichiarт il diritto del popolo bielorusso alla sua autodeterminazione nazionale e culturale.

Noi, europei autoctoni, vivevamo da secoli sulla nostra terra, perт eravamo assai contenuti, con timore ci guardavamo intorno, ed improvvisamente, in un batter d'occhio, entrammo nel processo culturale di tutta l'Europa.

Fu un'impresa perchй Skarina diede al popolo cognizioni in sette scienze libere - "liberate" diceva lui, come grammatica, logica, ritorica,fisica, aritmetica e geometria, musica, astronomia.

Fu un'impresa perch'e lui, primo tra i bielorussi, lottт contro il fratricidio, perchй la nazione lacerata in confessioni religiose si sentisse almeno per un po' di tempo come intera, viva, unita, si sentisse un popolo unito, che poi i nemici non una volta "facevano a pezzi in vivo" (J.Kupala)

La grandezza di Skarina, il senso principale della sua attivitа sta in ciт che avendo dato al popolo la parola stampala nella sua lingua madre, avendo creato insieme a M. Gussovski le basi della letteratura nazionale dell'epoca rinascimentale, avendo dato "alla gente semplice" le piщ diverse cognizioni. In sostanza lui portт nelle anime sfinite la fede nella rinascita nazionale, fece di tutto perchй la nostra gente si sentisse popolo bielorusso.

Nella vita di ogni popolo il nero e il bianco camminano insieme, la gioia e la felicitа insieme al macabro, tragico. Cosм и anche la vita dell'uomo e tanto piщ di un uomo straordinario come Skarina.

E' necessario sottolineare ancora una volta la tragicitа di Skarina, la vaghezza e la misteriositа di molti lati della sua vita, una spaventosa contraddizione della sua vita e del suo destino. La Musa della Storia Clio avrа fatto di tutto per complicare al massimo le ricerche degli studiosi sulla sua vita e le sue attivitа.

Neanche oggigiorno sappiamo con certezza quando era nato il grande umanista, benchй la maggior parte degli studiosi siano propensi a credere che quest'evento felice fosse stato il 6 marzo 1486 oppure 1490 nella cittа bielorussa di Polozk. Oggi, a piщ di cento anni dell'esistenza degli studi skariniani, non sappiamo con certezza la sua appartenenza confessionale. Egli nacque in una famiglia ortodossa dei mercanti, ottenne l'istruzione elementare presso i monaci - bernardini di Polozk, gli fu messo il nome cattolico di Francisk, in quell'epoca pubblicava i suoi libri in alfabeto cirillico e piщ volte sottolineava che lo faceva per la gente ortodossa.Penso, non per caso l'impresa principale della sua vita - la stampa del primo libro bielorusso - egli cominciт alla festa ortodossa della Trasfigurazione la quale si и sempre associata al rinnovamento. Ed и proprio qui che abbiamo il primo e straordinariamente importante esempio della bielorussicitа. Quando l'ideologia, la convinzione, anche se quelle migliori, spartiscono, lacerano la nazione, esse devono essere decisamente accantonate e al primo piano deve uscire una lucida comprensione del fatto che anzittutto siamo bielorussi, popolo unico, e solamente dopo tutto il resto. Credo che nelle condzioni odierne l'esempio altruistico della vita di Skarina, i suoi insegnamenti risuonano politicamente molto attuali .

Il bianco e il nero... L' impresa, il trionfo e la tragedia. Non si troverа molta gente a cui fu preparato un destino cosм duro e spietato. Strettezze, povertа, continui viaggi per l'Europa, la morte dei genitori, l'arresto del fratello a Poznan per i debiti che aveva, la morte prematura della moglie Margherita, la tragica morte del figliolo minore tanto amato Francesco, il quale morм, come testimoniano i documenti dell'archivio, il 2 giugno 1541 durante l'incendio a Praga nella casa di un amico di Skarina, sacerdote della cattedrale di San Vito, canonico Jan della Alta Cittа di Puchov, forse и poco per una persona? E se ci aggiungiamo molte complicazioni legate alla sorte dei suoi libri, difficoltа della vita a Vilna del nostro primo stampatore, allora sorge una domanda: come fu possibile sopportarlo?

Perт qui ci appare non solo la tragedia di una persona, ma anche la tragedia della nazione la quale non sa dove e quando passт all'altro mondo, nell'immortalitа, Francesco Skarina la cui impresa storica non ha uguali.

Ecco perchй per ogni bielorusso cosciente "le vecchie pietre dell'Europa" di Polozk e Vilna, Cracovia e Padova, Praga e Kopenhagen, Kцnigsberg e Wittenberg (dove si sarа incontralo con Martin Lutero) sono sacre in pieno senso di questa parola, и una specie di "Mecca spirituale" le quali bisogna riverire con un inchino almeno una volta nella vita. Per noi и sacra la terra della Cechia, in cui da qualche parte riposano le ceneri di Francesco Skarina. Per noi и sacro tutto ciт che и legato a Padova col nome del primo stampatore e illuminista bielorusso.

Che cosa rappresentava l'Universitа di Padova nel' 400 e nel' 500? A nostro parere nei tempi di Skarina l'Universitа di Padova sorpassasse di gran lunga tutte le altre universitа italiane, tra cui anche quella di Bologna, e diventт "faro mondiale", uno dei piщ importanti centri internazionali di cultura. In quel tempo l'Universitа di Padova era una tipica universitа italiana che differiva per principio dalle altre istituzioni in Europa Occidentale, in primo luogo da quelle di Sorbona.

A Parigi — la teologia, la direzione dei professori, una vita quasi monastica nei collegi, l'incrollabilitа delle autoritа; nelle universitа italiane, e prima di tutto a Padova e Bologna, — lo studio del diritto, l'autogoverno degli studenti, la possibilitа di vivere negli appartamenti d'affitto, la libertа negli studi e nell'insegnamento. Una grande differenza fra questi due tipi di universitа, infine, si esprimeva anche nell'atteggiamento verso gli stranieri e forestieri. Solo le universitа italiane li ospitavano e oltre a ciт godevano di diritti uguali. L'Universitа piщ italiana era quella di Padova e con ciт si spiegano i suoi successi rapidi e costanti.

La ragione, non meno importante di questo successo sono i suoi rapporti con Venezia, o piuttosto la dipendenza da essa. Dopo una lotta lunga e dura, Venezia riuscм a impadronirsi della "Terra ferma". Per Venezia non c'era un'alternativa: "La Terra ferma" non и tanto la questione del governo, quanto il problema del pane e delle comunicazioni, del trasporto.

Queste vicende diedero la possibilitа di ottenere da Venezia notevoli somme stanziate. L'umanista Masagaia dieci anni dopo l'adesione a Venezia si entusiasmт di questi "doni generosi inauditi che piovvero sull' Universitа di Padova. L'Universitа ottenne un vecchio palazzo dei principi Carraresi che erano stati cacciati via da Venezia e nel 1468 lo statuto dell' Universitа Statale. Tutto questo le diede la possibilitа di diventare riconosciuto centro dell' umanesimo, del rinascimento e della tolleranza. Nel 1497 ci fu fondata la cattedra per lo studio delle opere di Aristotele. Vi si insegnavano il greco, l'ebraico e l'arabo. Si diffonde e si afferma qui l'averroismo il cui seguace era anche Skarina. Qui, a Padova, si diriggono centinaia di studenti praticamente da tutti i Paesi europei e prima di tutto della Germania (secondo alcuni dati, fino al 60 per cento dal numero degli studenti stranieri). Le idee e le opere di M. Lutero penetrano qui cosм impetuosamente che in una relazione indirizzata al Vaticano il 26 novembre del 1521 si sottolinea il seguente: "questo morbo contagioso si и allargato a Padova talmente che non c'и nessun uomo istruito che non sia luterano". Non и a caso dopo la sconfitta della grande rivolta contadina del 1525 uno dei suoi capi Michele Heismeir fu costretto a fuggire da Salisburgo, ma visse tranquillamente a Padova. I nomi dei lettori e professori famosi che insegnavano all'Universitа attraevano la gioventщ europea. Questi erano fari della scienza: Filippo Decio, Dei Socini, Francesco Cursio, Antonio Rossi, Marco Mantova Benevides, Tiberio Deciani, Giovanni Cefalo, Francesco Mantica, Giacomo Menochio, Guido Panciroli. Non dobbiamo dimenticare il nome di Galileo che quasi per due decenni vi insegnт matematica in qualitа di professore

Conviene, infine, ricordare i nomi di alcuni allievi illustri di Padova: Pico della Mirandola, Francesco Guicciardini, Pandolfo Colencio, Guido Panciroli (diventato poi professore), Pietro Bembo, Giovanni Noviziano; di Papi e Cardinali (Alessandro VIII, Francesco della Rovere, in seguito Papa Sisto IV, Paolo Sarpi), di re (Jan Sabeski, Gustavo di Svezia, Stefano Bathory); di poeti e drammaturghi (Jan Kachanovski, sir Philip Sidney, Torquato Tasso, Ludovico Ariosto). Con l'Universitа di Padova sono legati i nomi di Tommaso Campanella, Erasmo di Rotterdam, Nicola Copernico e altri che glorificarono l'epoca del Rinascimento. Un'attenzione particolare merita la rappresentante della gentile metа dell'umanitа Elena Lucrezia Carnaro Piscopia la quale nel 1678 conseguм il dottorato in filosofia e fu la prima donna laureata nel mondo. Bisogna ricordare Piotr Postnikov proveniente dalla Russia il quale viene considerato il primo russo laureato in medicina (1694).

Tali nomi famosi e tradizioni danno vita a libri nuovi. Noi siamo certi che all'Universitа di Padova erano ben conosciute pubblicazioni dell'illustre tipografo veneziano Aldo Manuzio il quale fece una “rivoluzione” nella slampatura dei libri, passando decisamente a un formalo che era piщ comodo ai lettori e rese il libro davvero accessibile. Non a caso Skarina scelse per il suo “Piccolo libro per i viaggi”, pubblicato nel 1522 a Vilna, un formato cosм piccolo, in quarto. A proposito ricordiamo che non a caso Erasmo da Rotterdam disse che il segno di stampa di Aldo Manuzio (il delfino che cinge un'ancora, un simbolo del movimento) “ha piщ importanza che uno stemma imperiale sulle monete”.

Penso che detto questo, non c'и da meravigliarsi perchй proprio a Padova si diresse il nostro compaesano. Sono certo che non era casuale, che questo era una scelta sensata.

Come fu accolto a Padova il giovane bielorusso? Cosa vi successe nei giorni autunnali del 1512? Diamo parola a un annalista medioevale, sentiamolo:

JESUS MARIA GRATIA IN MEDICINA AMORE DEI MAGISTRI FRANCISCI RUTHENI

QUONDAM D. LUCAE

In Christi nomine. Amen. Anno ejusdem nativitatis MDXII indictione 15 die Veneris quinto novembris Paduae in ecclesia S. Urbani ora 17, convocato et more solito congregalo sactatissimo collegio famosissimorum arlium et mcdicinae doclorum Paduae, de mandalo excellentissimi artium et medicinae doctoris D. Thadci Mussati viceprioris praedicti collegii cum consensu Dominorum consiliariorum dicti collegii, quo quidem collegio sic convocato praeslatus Dominus prior dixit: “Excellentissimi Domini doctores! Causa convocationis excellentiarum vestrarum est ista; est qiudam doctissimus juvenis artium doctor pauper, quia longinquissimis partibus forsan per quattuor milia miliaria et ultra ab has praeclara civitate pro augmentando famam et honorem illius hujusgue florentissimi gymnasii et sacri collegii nostri ad illam se contulit ut vellet sibi concedi de dono et de gratia speciali ac amore Dei per hoc sacrum collegium in medicinis. Si placet excellentiis vestris, ipsum introduci faciam, qui quidem juvenis et doctor praefatus nominatur dominus Franciscus quondam D. Lucae Scorina de Poloczko Ruthenus.”

Quibus sic peractis fuit introductus dictus magister Franciscus et petiit humiliter ac reverenter sibi concedi gratia in medicinis amore Dei, ut supra expositum est per praefatum Duminum vicepriorem, offerensque se praedicare ubilibet faman, honorem et utilitatem dicti collegii et cuislibet doctorum in parliculari.

Quibus sic edictis exivit edictum collegium, et praelibatus Domnus viceprior dixit: “Domini doctores, vos audivistis istum pauperem et edoctum juvenem; si est aliquis qui vellet aliquid dicere, surgat el edicat apponere suis".

Et tandem factis multis arrogationibus probationibus dominosdictus Dominus viceprior dixit: "Per titulum potestatis quibus placet, quod edictus Dominus Franciscus habeat gratias in medicinis amore Dei cum dispensatione in reliqius — ponant ballotas suas in piside rubra affifirmante, quibus vero non placet—ponant in viride negante.” Et sic datis ballotis fuit obtentum dictum partitum nemine discrepante.

Sabato 6 novembre 1512 i 14 dottori dell'Universitа di Padova si radunarono di nuovo nella chiesa di S.Urbano per valutare il livello generale della preparazione di Skarina. Il vice priore chiese l'interrogato di prendere posto alla cattedra, mentre i membri del Collegio si sedettero sulle panchine. Si alzavano a turno e ponevano domande a Francesco. Di tanto in tanto le risposte del candidato suscitavano polemiche, ed egli era costretto a difendersi argomentando in modo eccezionale le proprie prove. Di conseguenza, fu unanimamente riconosciuto preparato e fu ammesso all'esame particolare di medicina.

La prova principale ebbe luogo 3 giorni dopo:

"Privatu[m] exame[n] in medicinis D[omini] m[agistri] Franc[isci], Rutheni. M.D.XII. Die Martis, VIIII m[ensi]s Nove[m]bris. Qui ita laudabiliter, et ellegantissime se h(ab]uit in hoc suo rigoroso examine, in recitando, dicta eius puncta, et argumentis [con]tra si factis optime respondendo, q[uod] ab omnib[us] doctorib[us] ibi existentib[us] nemine penitus dissentie[n]te, fuit app[ro]batus ac sufficientiens in medicinis indicat[us], et p[er] supras[criptum] r[everendissi]mu[m] d[ominum] vic[ceariu]m doctor in medicinis p[ro]nuntiatus in forma solita.

E alla fin fine una finale dignitosa:

M. D. XII. Ind[ictione] XV. Die Martis, VIIII m[ensi]s Nove[m]bris. Privatu[m] examen in medicinis eximii viri d[omi]ni mag[ist]ri Franc[isci], q[uondam] d[omini] Lucae Scorina d[e] Poloczko, Rutheni, secretarii regis Datiae. Cora[m] archiepiscopo r[everendissi]mo d [omino] suffraganeo et vic[ari]o, p[er] ven[era]tu[m] Coll[egiu]m d[omi]nor[um] artistaru[m] Pad[uanorum], in assistentia sp[ectabilis] ar[tium] et me[dicinae] doc[toris] d[omin]i mag[ist]ri Franc[isci] Fumanelii, almae Univ[ersi]tatis artistar[um] vicerectoris, examinati: Qui fuit unanimit[er], co[n]cordit[er], ac concorditer, et eoru[m] nemine penit[us] dissentiente, in medicinis app[ro]bat[us]. Sub p[ro]matorib[us] suis ar[tium] et me[dicinae] doctorib[us], d[omi]nis mag[ist]ris B[ar]tholomeo Barisono, q[ui] d[e]dit insignia. (In quell'epoca i segni dei meriti dei dottori in medicina erano: una papalina rotonda oppure un cappello a quattro corna, un anello, il libro “Aforismi” di Ippocrate, oppure la Bibbia.)

Sono passati 480 anni.

20 ottobre 1992.

Inaugurazione della lapide commemorativa in onore di Franzisk Skarina all'Universitа di Padova.

In guesto momento solenne ricordiamo ancora una volta con buone parole tutti quei professori e maestri di F.Skarina con i quali diede gli esami, i dirigenti dell'Universitа di Padova e in particolar modo il vice-priore del Collegio di allora Taddeo Mussati il quale esentт il giovane povero dal pagamento troppo gravoso per l'esame. Qui osserviamo che in quell'epoca le cose del genere si facevano solo per i piщ capaci e secondo alcuni dati, ciт non riguardava che il 5 per cento degli studenti.

Qull'epoca fu singolare e generт tali titani dello spirito nazionale come Francisk Skarina i cui tratti principali erano:

Abnegazione, libera offerta di tutta la propria vita per il suo popolo, l'aspirazione alla

Consolidazione della nazionalitа bielorussa a cui in gran misura contribuм la traduzione della Bibbia in “lingua russa”, il chй vuol dire in bielorusso antico. Esso cessava di essere “lingua vulgaris”, ma acquistava maggior prestigio, cominciava ad essere allo stesso livello delle lingue “sacre” come l'ebraico, il greco e il latino;

Ossessione al lavoro, non abituale sia per quei tempi che per i nostri giorni. E' difficile comprendere come potи Skarina, in pochi mesi, preparare per la publicazione i testi di alcuni libri, prepararne l'impaginazione e la veste (illustrazioni, vignette, caratteri, la stampatura a due colori, ecc;). Non dimentichiamo che ogni libro di Skarina й un capolavoro dell'arte tipografica europea;

Rivoluzionarismo, il suo spirito di esploratore e di combattente. Bisognava avere del coraggio civile per rivedere approcci canonici, dare al popolo la Bibbia in lingua a lui comprensibile. Nell'Europa di allora lo spirito medioevale era ancora lanto forte. Ricordiamo chй nel 1526 in Inghilterra fu impiccato Cyndal che voleva pubblicare nella sua lingua madre il Nuovo Testamento;

Intellettualitа , la sua grande spiritualitа ed elevatezza;

Carattere nazionale della sua attivitа e della sua vita. Non si troveranno molti uomini nel mondo i quali cosм minutamente, precisamente e autenticamente illustrarono nelle premesse ai loro libri le qualitа migliori del nostro popolo: riservatezza, operositа, gentilezza e tolleranza. Perт, l'amore di Skarina per il suo popolo, per la sua lingua in nessun modo si trasforma in egoismo o egocentrismo;

Illuminismo, il suo desiderio di dividere con la gente semplice tutto il migliore che c'и nel mondo. Di nuovo dobbiamo ricordare le sue premesse ai libri che in sostanza sono delle singolari opere filosofiche, un pozzo di saggezza, una vera e propria enciclopedia, guida, prima fonte delle cognizioni sia per un umile contadino che per un borghese.

Si puт parlare dell'impresa di Skarina infinitamente. Fa piacere che nel suo lavoro che decideva le sorti del nostro popolo egli non fu solo. Dopo di lui sorsero le figure di illuministi, filosofi, scrittori e traduttori Simon Budni, Vassili Tiapinski, Simeone di Polozk, Janka Kupala, Jakub Kolas, Maksim Bagdanovich.

Bisogna ricordare e rendere merito anche al contemporaneo di Skarina, al nostro famoso poeta Micola Gussovski che durante un suo viaggio diplomatico a Roma fece conoscenza di molti uomini illustri di quell'epoca, tra cui il papa Leone X. Proprio lui espresse il desiderio di ottenere in dono un bisonte impagliato, un animale che non si conosceva in Italia, ed avere la descrizione della caccia ai bisonti. Cosм vide la luce uno dei migliori poemi bielorussi “II canto del bisonte” scritto in latino. Questo animale potente e meraviglioso in certo senso divenne il simbolo della nostra nazione.

Sottolineeremo che cosм come Skarina, Gussovski fu una persona molto istruita. Ci sono i dati secondo i quali il 1 marzo del 1520 egli ottenne il dottorato in filosofia all'Universitа di Bologna.

Il bianco e il nero... L'impresa, il trionfo e la tragedia. Tutto questo и molto caratteristico per il nostro popolo martire. Perт nonostante prove insopportabili, guerre, distruzione della cultura nazionale, il popolo bielorusso ci seppe tener testa e vinse. Seppe resistere perchй nella volta celeste nazionale brillava sempre la stella inestinguibile di Skarina.

La fama mondiale non riscalda oggi Francisk Skarina, ma ne ha bisogno il suo popolo. Abbiamo bisogno di avere tale sostegno spirituale nazionale come le idee e i testamenti di Skarina.

Io sogno a quello che tempo fa consideravamo assolutamente impossibile: noi troveremo le ceneri sacre di F. Skarina. Le troveremo e le trasferiremo al pantheon nazionale che deve avere ogni nazione civile. Vi trasferiremo quelli che sono l'onore e la coscienza della nazione. Li trasferiremo per non dimenticare mai i nostri avi, le nostre radici, la nostra dignitа umana, perchй diventiamo piщ forti, come un Popolo.

Se la gente ha tale scopo, tale sogno, sono sicuro che prima o poi deve realizzarsi.


© Traduzione dal bielorusso di S.Loguich, 1999

Tratto da: Krauchanka P.K. Gli eletti dell'eternitа. Minsk, 1999




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