BELARUS' NELLA STORIA
Il destino della Bielorussia puo' essere considerato contemporaneamente eroico e tragico. In alcune situazioni storiche potrebbere sembrare alogico.
I nostri proavi tante volte difesero la loro indipendenza e dignita' con l'arma e vinsero tante battaglie. Ma persero la stessa dignita' e indipendenza, come di regola,in seguito a vari intrighi politici, numerose unioni, divisioni e patti.
Da un certo punto di vista il nostro Paese e' unico. Qui da sempre s'incrociavano sia le vie commerciali che quelle dei conquistatori, qui s'incontravano le culture dell'Europa Orientale e di quella Occidentale, qui convivevano religioni diverse, e qui trovavano una nuova la patria le nazioni esiliate.
Perche' il nostro Paese si chiama "Bielorussia", "Russia Bianca"? Questa definizione fu fissata nella seconda meta' dell'Ottocento. Sul nome di questa terra esistono diverse considerazioni.
- La Bielorussia accetto' molto presto il cristianesimo.
- Il Paese occupa i territori liberi dalle invasioni dei tartari.
- Il nome del Paese apparse in seguito ai segni esterni del vestiario e della pigmentazione (carnagione molto chiara, il colore dei capelli e degli occhi) del tipo antropologico della popolazione locale.
Nella seconda meta' del primo millennio a.C. le tribu' slave cominciano a popolare l'area dell'attuale Bielorussia, e questo processo in seguito porta una "slavizzazione" delle etnie baltiche locali. Tale sintesi slavo-baltica funge da base per la formazione dell'etnia bielorussa.
La prima forma dello Stato su questa terra divenne il principato di Polozk (A.D. 862).
Il cristianesimo fu portato in Bielorussia dai missionari dal Bisanzio nello stesso tempo quando la nuova dottrina si diffondeva in molti altri Paesi europei (in particolare, in Danimarca, Polonia, Svezia, Norvegia, Croazia), ma divenne la religione principale solo a cavallo tra l'unidicesimo e il dodicesimo secoli per il fatto di una forte opposizione del paganesimo diffuso in queste terre da alcuni secoli.
"L'eta' dell'oro" della Bielorussia e' considerato il periodo dell'esistenza del Gran Ducato Lituano il quale comincia a formarsi nel Duecento e si protrerra' per un periodo di circa 130-140 anni. Questo Stato medievale univa i territori che attualmente appartengono alla Bielorussia, Russia, Ucraina, Lituania, ma per tre quarti la sua popolazione si componeva dai bielorussi. Il Gran Ducato Lituano fu un Paese unitario democratico, in cui esisteva il Codice del Gran Ducato (1529, 1566, 1588) e il Tribunale che puniva non soltanto i contadini, ma anche i potenti. Tutta la documentazione ufficiale e legislativa fu tenuta in lingua bielorussa.
In questo periodo il Gran Ducato dovette difendere le proprie terre contro le invasioni dei Crociati, i quali, dopo le crociate mal riuscite in Palestina, avrebbero voluto conquistare i nuovi territori e si diressero nella direzione delle terre dell'Europa Est. Nel 1410 un esercito unito del Gran Ducato Lituano vinse la battaglia decisiva di Grunwald. Questa battaglia e' considerata una tra le piu' grandi dell'Europa medievale, ne parteciparono circa 80 mila militari. L'ordine teutonico fu completamente sconfitto.
Il cavaliere fiammingo Gilber de Lanas (1386-1462) diede una delle prime descrizioni del nostro Paese. Nel nel Quattrocento due veneziani - l'ambasciatore Ambrogio Cantarini e Giosafato Barbaro - raccontarono di piu'. L'italiano Enea Silvio Piccolomoni, che poi divenne papa Pio II, riprese la descrizione della Bielorussia fatta dal ceco Jeronimus che in precedenza ebbe partecipato al battesimo dei pagani. Egli afferma che le strade del Paese sono percorribili solo d'inverno e che da queste parti, al posto dei soldi, si usano i pezzi tagliati di rame e d'argento.
A meta' del Cinquecento, un altro italiano di nome Alessandro Guagnini fu comandante di una guarnigione militare a Vitebsk dove visse per 18 anni, viaggio' molto in questa regione chiamata Padvinnie, navigo' per il fiume di Dvina, e nel 1574 descrisse i suoi viaggi nel suo libro "Dalla cronica di Sarmazia".
I tratti caratteristici della Bielorussia, secondo l'opinione comune dei viaggiatori, sono inverni rigidi, boschi e foreste, fiumi e laghi, paludi, ricchi di animali, uccelli e pesci.
Fu proprio in quell'epoca che il bielorusso Franzisk Skarina comincio' a stampare i primi libri nei Paesi slavo - orientali. Laureatosi in medicina all'Universita' di Padova, poi a Praga pubblico' la prima Bibbia in bielorusso. Nello stesso tempo un altro bielorusso, che divenne poi famoso poeta in lingua latina e polacca, Mikalaj Gussouski, scrisse il suo poema in latino "La canzone del bisonte". Partecipando ad una missione diplomatica del proprio Paese a Roma, ideo' la piu' grande opera della sua vita a richiesta del papa sotto l'impressione di un combattimento tra i bisonti, animali tipici allora delle foreste bielorusse.
La nuova fase nella storia bielorussa si apri' con la formazione di un altro Stato noto con il nome di Rzecz Pospolita (dal latino 'res publica' - stato comune) sorto nel 1569 dall'unione del Gran Ducato Lituano e della Polonia. Nel 1596 fu firmata la cosidetta Unione di Brest, secondo la quale venivano formalmente unite la chiesa cattolica e quella ortodossa, riconosciuta l'autorita' del papa, ma la chiesa locale si lasciava la possibilita' di celebrare i riti ecclesiastici secondo le regole greco-bizantine. Nacque cosi' "la Chiesa dell'unione" . Fu uno dei tentativi della chiesa cattolica locale di opporsi alla Riforma protestante.
Lo Stato di Rzecz Pospolita esistette ben poco: i suoi territori furono devastati da una lunga ed estenuante Guerra del Nord (1700-1721) nella quale si scontrarono gli interessi della Russia con quelli della Svezia. Alla fine del Settecento la Rzecz Pospolita fu divisa tra la Prussia, l'Austria e la Russia. La Bielorussia divenne una parte dell'Impero russo.
La situazione geopolitica rimase tale fino al 1797. Nel frattempo, nel 1794 scoppio' l'insurrezione per l'indipendenza e per le liberta' democratiche sia in Polonia che in Bielorussia con a capo Tadeusz Kostuiszko gia' conosciuto come uno dei personaggi importanti della guerra per l'indipendenza dell'America del Nord (1775-83). I monumenti dedicati a Kostiuszko si possono trovare oggi in varie città americane, da Washington a Chicago e a Cleveland. La rivolta in Polonia e in Bielorussia, pero', non riusci', e la Bielorussia ritorno' ad essere sotto il dominio della Russia, e proprio da questo momento inizio' una forzata russificazione del popolo bielorusso durata per molti decenni.
Nei tempi della guerra napoleonica del 1812 la Bielorussia servi' da "ponte" tra i due mondi, percio' in questo periodo fu campo di numerosi combattimenti tra le armate di Napoleone e l'esercito russo.
Per tutto l'Ottocento la Bielorussia, insieme ad una parte della Polonia, fece parte della Russia come "Governatorato Nord-Occidentale", una delle tante provincie dello sconfinato impero.
La prima guerra mondiale porto' nel nostro Paese il freddo e le rovine. Il colpo di Stato a Pietrogrado nel 1917 fece nascere vari Stati indipendenti nel territorio dell'ex impero, tra cui ci fu anche la Repubblica Popolare Bielorussa che ebbe comunque una vita piuttosto breve. Gia' nel 1919 fu proclamata "Bielorussia Sovietica" la quale, dal 1922, entro' a far parte dell'Unione Sovietica. Nello stesso tempo, dopo il trattato di Riga, nel 1921 la parte occidentale del Paese ando' alla Polonia in qualita' di "complemento agricolo". Nel 1939, quando scoppio' la seconda guerra mondiale, l'Armata Rossa occupo' queste terre, insieme con quelle dell'Ucraina occidentale ed una parte della Moldavia. La parte est della Bielorussia fu intensamente "sovieticizzata" e russificata: dalle mutazioni forzate della lingua assimilata a quella russa, alla chiusura delle scuole bielorusse, dei periodici in lingua nazionale ecc.
Durante questo periodo la maggior parte dei contadini fu costretta ad iscriversi nelle cooperative agricole (i kolkhoz), e chi nego' o rifiuto' di farlo, venne privato di liberta' , di tutti i beni e represso (in totale, circa 1,5 milioni di bielorussi subirono in quegli anni repressioni di vario genere ).
Il 22 giugno 1941 la Germania nazista attacco' improvvisamente l'Unione Sovietica, e anche in questo caso le terre della Bielorussia furono le prime a subire le sanguinose conseguenze dell'avanzata tedesca. Molte citta' bielorusse furono letteralmente rase al suolo gia' nei primi giorni della guerra. Secondo il piano del Terzo Reich, la popolazione della Bielorussia doveva essere annientata quasi al 50%, un quarto della popolazione doveva invece diventare veri e propri schiavi, "bestiame da lavoro", ed il resto doveva essere germanizzato. Ma anche in queste circostanze insopportabili e inumane, la gente bielorussa combatte', gia' dalle prime settimane della guerra (basti pensare all'eroica difesa della fortezza di Brest, al confine con la Polonia). La Bielorussia fu famosa per il suo movimento partigiano a cui parteciparono 1,5 milioni di abitanti. L'ultima guerra porto' via il 25% della popolazione del Paese.
Il 26 aprile 1986 alla centrale atomica di Chernobyl, al confine tra l'Ucraina e la Bielorussia, accadde il disastroso incidente, e le regioni di Gomel', Moghiliov ed in parte quelle di Brest e di Minsk furono inquinate dalle radiazioni. Centinaia di migliaia di persone dovettero abbandonare i posti dove avevano vissuto da sempre. Decine di migliaia di bambini malati soffrono adesso delle conseguenze di quel tragico giorno.
Nel 1990, nell'atmosfera generale della "perestroika" che si era diffusa in tutta l'Unione Sovietica, si formarono in Bielorussia le prime correnti e partiti democratici.
Il 27 luglio 1990 fu proclamata l'indipendenza della Bielorussia (Repubblica di Belarus'), approvata la nuova bandiera nazionale (bianco-rosso-bianca) e lo stemma.
Il bielorusso divento' lingua nazionale e ufficiale. Gia' nel 1992 la Repubblica Bielorussa fu riconosciuta da piu' di 100 Paesi al mondo.
Nel 1994, dopo le prime elezioni presidenziali, il capo dello Stato divenne A.Lukashenko.
Nel novembre 1996, su iniziativa del Presidente, si svolse il referendum a suffragio universale in base al quale furono apportate modifiche alla Costituzione del Paese, vennero modificate la bandiera e lo stemma dello Stato (praticamente riprese quelle dei tempi sovietici), il russo ritornato come seconda lingua nazionale.
© 12.2000 Belpaese2000 - Elaborato da Lidia Yakimovich / a cura di S.Loguich