Umberto Eco
Connection
- un caso
politico, non un complotto -
Nell'estate '97, fa la sua comparsa in rete il pamphlet Il nome multiplo di Umberto Eco, gia' diffusosi in Italia presso intellettuali e redazioni giornalistiche. In internet l'interesse si catalizza velocemente fra gli appassionati di Eco e tra i giovani di destra, poiche' il pamphlet esprime posizioni antimaterialiste e conservatrici molto radicali: attacca il pensiero di Eco e le sue connivenze politiche con la sinistra italiana e con il governo Prodi. Vi si trovano rivelazioni sulle campagne elettorali della sinistra nel '94 e nel '96, durante le quali la strategia d'immagine era manipolata, da dietro le quinte, da un gruppo di noti esperti dei media, tra cui Maurizio Costanzo, Carlo Freccero, Omar Calabrese e Roberto Grandi, che curo' personalmente l'immagine di Prodi e dell'Ulivo. La prospettiva politica puo' non essere condivisa, ma e' interessante lo studio sulla scuola materialista in Italia da Gramsci ai movimenti giovanili "antagonisti". Il male politico e' individuato in un preciso abito mentale: il neognosticismo, corrente radicale del postmoderno: in altre parole, il culto dell'immagine, della simulazione, del complotto contro i valori di Verita' e Identita': Eco, con la sua passione per la finzione fantapolitica e l'immagimario di massa, ne e' il campione indiscusso, il "Maestro dell'Inganno". Le trame convergono intorno a Luther Blissett, miglior incarnazione del pensiero di Eco, se non sua diretta creatura. Si scopre che questo movimento giovanile ha proseguito per gioco la narrazione de Il pendolo di Foucault. Cosa sa Eco al riguardo? E' il frutto di occulte manovre o figlio indesiderato della finzione letteraria? Il quadro e' nebuloso. Qualcuno ha liquidato questo caso come la solita teoria del complotto (a dire il vero, si puo' essere tentati), ma e' molto piu' concreto e verosimile di quanto sembra. Eco pare inguaiato da lampanti prove: ricostruiamo l'indagine del pamphlet dall'inizio.
La scena italiana
1996. Romano Prodi entra in politica con la coalizione dell'Ulivo. Eco e Roberto Grandi accorrono in suo aiuto. Luther Blissett spopola in internet. Centinaia di siti in tutte le lingue. Eco e altri massmediologi organizzano la strategia mediatica della sinistra che vince le elezioni. Il progetto Luther Blissett, diffusosi in ambienti radicali, comincia a salire agli onori della cronaca: i due casi piu' eclatanti sono la beffa sui falsi satanisti e il processo a
Roma contro una performance "psicogeografica". I giornali inglesi riportano il caso.
1997. La stampa di destra scherza su Eco indicandolo come l'Anticristo. Emergono le somiglianze di Luther Blissett con la storia narrata ne Il pendolo di Foucault. I media si infittiscono di trame. A qualcuno viene un sospetto, s'avanza un'ipotesi sui retroscena.
Entra Luther Blissett
Domenica 2 marzo 1997, i quotidiani italiani e il TG1 svelano la beffa sui satanisti organizzata da Luther Blissett in Lazio: un anno di false messe sataniche culminato in una videocassetta recapitata a Studio Aperto in cui si documentava il falso stupro rituale di una vergine.
Giovedi' 13 marzo 1997, i giornali si occupano del processo contro Luther Blissett di Roma per l'occupazione di un autobus ai fini di un rito non molto chiaro. Il processo e' trasformato in farsa: transessuali a presiedere le conferenze stampa e stilisti che disegnano gli abiti degli imputati. Questi sono i due eventi piu' eclatanti di una lunga serie.
Dalle sue sembianze pare un movimento fuoriuscito da Il pendolo di Foucault: molto probabilmente con una buona spinta dell'autore. Non dei semplici e compiaciuti fans che si raccontano e replicano la storia centinaia di volte. Qualcuno che fa propria l'ideologia soggiacente, l'arma della mitopoiesi e del gioco con i simulacri dell'immaginario collettivo e dei mass-media. Qualche giovane buontempone pronto a frullare politica, esoterismo, cinema e divi pop. La Religione del Pendolo. Una sorta di Frankestein che involontariamente sfugge al controllo? Le coincidenze stringono il cerchio. La filiazione teorica c'e'. I legami con la politica aggravano la responsabilita' di quello che poteva essere solo un gioco, ma gia' gli inizi di Luther Blissett tradivano una forte vocazione politica.
Il manifesto di Luther Blissett.
La trama de Il pendolo sembra ricalcare l'invasamento in cui sono caduti i giovane adepti di Eco: siamo nel 1968 a Milano, un gruppo di intellettuali, redattori di una casa editrice, si trovano a ricostruire e ad inventare un fantomatico Piano esoterico per la conquista del potere. Il Piano attira l'attenzione di fanatici e trascina i protagonisti in un vortice di violenza e delirii psicotici. Gli scritti di Luther Blissett esprimono la stessa visione del mondo: i valori in cui crede l'uomo non sono altro che illusioni, cosi' anche l'utopia politica e la religione. Non e' piu' possibile distinguere il Vero dal Falso. E' il pessimismo del postmoderno: il mondo ridotto ad un caos di piatte immagini e ibridi di culture. L'unica via d'uscita e' aumentare il Caos lanciando miti fatti in casa, fomentare la babele culturale per far saltare il sistema. Luther Blissett e' identificato con Eco perche' entrambi predicano la mitopoiesi come pratica politica, ovvero la colonizzazione dell'immaginario collettivo e dei suoi meccanismi per conquistare la coscienza del popolo. Non sono altro che i vecchi dettami di Gramsci sull'egemonia riproposti in una veste aggiornata.
Le beffe di Luther Blissett sono confezionate come esche mediatiche: notizie false che vengono vendute per vere, messaggi costruiti ad hoc per disorientare, disinformare, attirare l'attenzione dei piu' ingenui e manipolarli. L'intreccio del romanzo di Eco e' mosso da questo espediente narrativo. I Templari e i Rosacroce sono presi a modello perche' sono due miti nebulosi e misteriosi che autoriproducono la propria fama. Luther Blissett specula ancora oggi sulla loro aura di mistero.
Il Pendolo continua ad oscillare
"Inventare un Piano: il Piano ti giustifica a tal punto che non sei neppure responsabile del Piano stesso. Basta tirare il sasso e nascondere la mano. Se proprio bisogna credere, che sia una religione che non ti fa sentire colpevole. Una religione sconnessa, fumigante, sotterranea, che non finisce mai. Come un romanzo, non come una teologia. Creare un'immensa speranza che non possa mai essere sradicata perche' la radice non c'e'. Degli antenati che non ci sono non saranno mai li' a dire che hai tradito. Una religione che si puo' osservare tradendola all'infinito. Come Andreae: creare per gioco la piu' grande rivelazione della storia e mentre gli altri vi si perdono, giurare per il resto della tua vita che non sei stato tu. Creare una verita' dai contorni sfumati: non appena qualcuno cerca di definirla, lo scomunichi. Giustificare solo chi e' piu' sfumato di te. Perche' scrivere romanzi? Riscrivere la Storia. La Storia che poi diventi. Inventare, forsennatamente inventare, senza badare ai nessi, da non riuscire piu' a fare un riassunto. Un semplice gioco a staffetta tra emblemi, uno che dica l'altro, senza sosta. Scomporre il mondo in una sarabanda di anagrammi a catena".
Il gioco e' sfuggito di mano. Ma tutto era gia' scritto. Poco male, gia' Eco ha detto che il vero autore di un'opera e' il lettore, colui che decide cosa farne.
Il progetto Luther Blissett
La soluzione del giallo