ESCLUSIVO / CRONACA DI
UN BEST SELLER ANNUNCIATO
Tamaro shocking
Sta per uscire il suo nuovo libro. Tre racconti:
"Rispondimi", "L'inferno non esiste",
"Il bosco in fiamme". Sono storie di violenza e
prevaricazione. Che una lettrice d'eccezione ci racconta in
anteprima
di Piera Degli Esposti - testimonianza raccolta da Chiara
Valentini
Ho letto il manoscritto di Susanna Tamaro una prima volta
tutto di fila, senza riuscire a staccarmi dalle pagine. Dovrт
presentare al pubblico uno dei tre racconti di cui si compone,
due piuttosto lunghi e un terzo piщ breve e anche piщ
simbolico, che mi sembra sia una conclusione. И un libro che
forse non troverа tutti d'accordo ma ha una qualitа a cui sono
sensibile proprio come attrice: quella che io chiamo la
temperatura della parola. Susanna ci porta dentro la vita e la
testa di tre personaggi che raccontano, attraverso la propria
storia, la violenza dei rapporti umani di oggi, una violenza
quotidiana che non и meno tremenda della violenza esterna. И
quasi il resoconto di una guerriglia che non si svolge in Bosnia
o in Africa, ma dentro case qualsiasi. Ti aiuta a capire che
inferno possono diventare i rapporti umani per mancanza d'amore,
per senso di possesso e di dominio.
Alla prima lettura il racconto che ho piщ amato и stato quello
iniziale, "Rispondimi", che mostra le rabbie e le
disperazioni di un'adolescente. Mi ha ricordato il libro piщ
duro di Susanna, "Per voce sola", con le sue storie di
infanzia disperata. La voce narrante и una ragazzina che, avendo
perso la madre a cui era legata da un rapporto molto caldo, molto
felice, finisce nelle mani di una coppia di zii apparentemente
normali, banali, che invece si rivelano terribili. La
protagonista si muove in un'atmosfera raggelata, circondata da
una disapprovazione che poco a poco arriva fino all'odio. Prima
in collegio, e poi nel paese dove vivono gli zii, и oggetto di
una provocazione continua, quasi prigioniera, costretta a
sgozzare galline e sentirsi dire che diventerа una poco di buono
come sua madre. Incontra solo persone che la trattano come
un'intrusa, compreso un prete grezzo, volgare, senza umanitа.
Lei sviluppa una rabbia che ne fa una creatura furiosa, quasi
un'indemoniata. Ci sono scene agghiaccianti, quando la ragazzina
agisce in modo blasfemo fra le mura della chiesa, viene quasi
massacrata con un attizzatoio, si abbrutisce nella solitudine.
Poi di colpo la temperatura cambia. La protagonista rie-sce ad
andarsene, и accolta come baby sitter da una giovane coppia,
sente qualche parvenza di affetto, di umanitа. И come un
disgelo, come se si sciogliesse il freddo che si porta addosso. E
invece succede qualcosa di ancora piщ tremendo. Un giorno il
padrone di casa la stupra assieme a un amico, su un tavolo che
sembra un tavolo operatorio e poi per liberarsi di lei la fa
passare per ladra. Quando и sola e disperata su una strada, la
ragazzina incontra un vecchio cane bianco, un po' spelacchiato,
forse un segno soprannaturale che anche negli altri due racconti
compare nei momenti piщ drammatici, e che и anche l'unico filo
comune fra le tre storie.
Come dicevo questo и il racconto che inizialmente mi aveva piщ
impressionata, soprattutto per come sa descrivere la nascita
dell'odio in un'adolescente assetata di affetto. Avevo anche
pensato di poter presentare al pubblico "Rispondimi"
invece che "L'inferno non esiste" (questo и il titolo
del secondo racconto), come invece mi era stato chiesto. Ma
rileggendolo mi и sembrato che lм ci sia una Susanna Tamaro
nuova. Dа una prova di maturitа costruendo un personaggio
adulto di grande forza, quasi un'eroina, che mi piacerebbe
perfino interpretare a teatro. Anche ne "L'inferno non
esiste" si parte da una situazione quotidiana, quasi banale.
C'и una ragazza che conosce un giovanotto gentile, che ama i
libri, che sembra volerle bene.Si sposano, nasce una figlia. Ma
presto questo marito, che и un uomo ricco, и un personaggio di
potere, si dimostra animato da una violenza senza limiti. La
donna vive come sotto il bombardamento quotidiano di questa
violenza, che alla nascita del secondo figlio, un bambino
apparentemente ritardato e che invece и solo sensibilissimo, si
riverserа anche su di lui. Alla fine, dopo una scenata tremenda,
il bambino muore sotto le ruote dell'auto del padre che lo ha
investito. И una storia durissima, dove i personaggi sono visti
quasi come in una radiografia, dove i dettagli quotidiani si
ingrandiscono, facendo crescere sotto i nostri occhi il senso di
paura che abita la protagonista.
Lei mi chiede che spazio occupa la fede nei tre racconti, e anche
se questo puт considerarsi un libro "cattolico". Io
l'ho letto come un libro sul dolore che abita il mondo, sulle
possibilitа infernali di far del male che ognuno si porta
dentro, per cui appunto "l'inferno non esiste" dato che
ce l'abbiamo giа qui. Soprattutto nel terzo racconto, "Il
bosco in fiamme", dove la voce narrante и quella di un uomo
che per una gelosia senza senso arriva a uccidere la moglie,
Susanna aziona un interruttore che dal buio ti porta alla luce,
fa vedere che la fede и una risposta possibile all'odio e alla
disperazione. Per me invece non и cosм. Ma la cosa importante
и che Susanna Tamaro cerchi di leggere quel che sta succedendo
nei nostri cuori e condanni con tanta passione la violenza del
mondo dove dobbiamo vivere.
(L'ESPRESSO, 25.01.2001)